Che Ora E'


(di Mario Castelnuovo)

Che ora ?, che ti ricordo di sera,
con gli occhi pieni di luce, ancora,
e fuori gi? tramontava, amore mio,
che ora ?, quegli occhi sempre in tempesta,
una stazione di posta perenne del sole
che erano tempi d'assalto
e tendevamo alle vette e al vento,
anelavamo all'impegno alto, noi,
che ora ? e facevamo l'amore
ad un millimetro sopra il livello del mare

Ora, ora siamo grandi, ora,
ora ? tutta un'altra la storia
e ci conviene mimetizzarci
dentro alle pieghe della citt?
dentro agli scempi
e agli incantesimi della contemporaneit?
lo vedi

Che ora ?, e adesso un p? mi confondo,
la mia memoria ? la vedova di un vagabondo
che ora ?, che ti ricordo in finestra,
nuda e felice com un'etrusca
e la citt? con la testa in su a guardarti
e adesso sai che non si accetta il ribelle, no,
e fatalmente si accoglie soltanto l'ipocrita

Ora, ora siamo grandi, ora,
ora abbiamo troppa memoria,
e abbiamo maschere e stelle filanti
per ingannare il tempo che va,
qui tra gli scempi
e gli incantesimi della contemporaneit?
e insomma

Che ora ?, mio folle e tenero amore,
durato tutta la vita senza iniziare mai,
durato tutta la vita, e mai cominciato

(Grazie a Luigi per questo testo)







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