Testo canzone di Angelo Branduardi: Divina Commedia - Paradiso, Canto XI

Divina Commedia - Paradiso, Canto XI


Intra Tupino e l'acqua che discende
Del colle eletto del beato Ubaldo,
fertile costa s'altro monte pende,
onde Perugina sente freddo e caldo
da Porta Sole e diretro le piange
per grave giogo Nocera con Gualdo
di questa costa, l? dov'ella frange
pi? sua rattezza, nacque al mondo un Sole
come fa questo talvolta il Gange
Ma perch? io non proceda troppo chiuso,
Francesco e Povert? per questi amanti
Prendi oramai nel mio parlar diffuso
La lor concordia ed i lor lieti sembianti
Amore e maraviglia e dolci sguardi
Facano esser cagione di pensier santi:
tanto che'l venerabile Bernardo
si scalz? prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, gli parve di esser tardo
N? gli grav? vilt? di cor le ciglia
Per esser figlio di Pietro Bernardone,
n? per parer dispetto a maraviglia







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