(testo tratto da "La Canzone del Quarnaro", del Comandante Gabriele d'Annunzio)

Siamo trenta su tre gusci, su tre tavole di ponte:
Secco fegato, cuor duro, cuoia dure, dura fronte,
Mani macchine armi pronte, e la morte a paro paro
Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alal?!
Con un'ostia tricolore ognun s'? comunicato
Come piaga incrudelita coce il rosso nel costato,
Ed il verde disperato rinforzisce il fiele amaro
Eia, sale del Carnaro! Eia Eia Alal?!
Ecco l'isole di sasso che l'ulivo fa d'argento
Ecco l'irte groppe, gli ossi delle schiene, sottovento
Dolce ? ogni albero stento, ogni sasso arido ? caro
Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alal?!
Il lentisco il lauro il mirto fanno incenso alla Levrera
Monta su per i valloni la fumea di primavera,
Copre tutta la costiera, senza luna e senza faro
Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alal?!

rit:
Siamo trenta d'una sorte,
E trentuno con la morte
Eia, l'ultima Alal?!
Eia Eia Alal?! Eia Eia Alal?! Eia Eia Alal?!

Il profumo dell'Italia ? tra Unie e Promontore,
Da Lussin, da Val d'Augusto vien l'odor di Roma al cuore
Improvviso nasce un fiore su dal bronzo e dall'acciaro
Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alal?!
Fiume fa le luminarie nunziali In tutto l'arco
Della notte fuochi e stelle Sul suo scoglio erto ? San Marco,
E da ostro segna il varco alla prua che vede chiaro
Eia, sbarre del Carnaro! Eia Eia Alal?!
Da Lussin alla Merlera, da Calluda ad Abazia,
Per il largo e per il lungo torneremo in signoria
D'Istria, Fiume, di Dalmazia, di Ragusa, Zara e Pola
Carne e sangue dell'Italia! Eia Eia Alal?!

Dove son gli impiccatori degli Eroi che non scordiamo?
Dove son gli infoibatori della nostra gente sola?
Ruggir? per noi il leone, di l? raglio di somaro

Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alal?!

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